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Alla SIAE non basta ...

"Equo compenso per copia privata" ... cosa vorrà mai dire? In soldoni, analizzate le parole, dovrebbe essere una tassa per compensare gli artisti dei mancati introiti dovute alle copie realizzate e tenute illecitamente dagli utenti delle nuove tecnologie.

In questi giorni l’equo compenso è aumentato. L’espressione utilizzata è “che c’è stato un adeguamento”, ma a tutti gli effetti si tratta di un rincaro che incide sui consumatori di tecnologia per un importo stimato di 150 milioni di euro.

Il testo sottoscritto dal ministro Franceschini ricalca sostanzialmente la bozza stesa negli ambienti SIAE. Un decreto sviluppato in maniera “indipendente” tanto nelle valutazioni quanto nelle conclusioni difficilmente è copia dei suggerimenti degli interessi di parte. L’ipotesi è quindi di una posizione a favore si una parte e non dei cittadini.

Si potrebbe quindi pensare, stante la situazione, che detenere copia di materiale protetta da diritti d’autore sia pienamente lecito, non appena se ne pagano i diritti d’autore, al pari di acquistare un CD musicale o un film in DVD, dove, acquistato il supporto con l’opera gravata dal legittimo compenso SIAE, questa possa essere detenuta senza infrazione alle normative vigenti.

E se in un computer, in uno smartphone o in una pen drive conserviamo foto, filmini personali che nulla hanno a che vedere con diritti d’autore?

Chi paga questo rincaro? Le parole si rincorrono. Qualcuno dice che l’imposta deve essere pagata dalle "multimilinonarie corporation dell’elettronica di consumo", altri dai consumatori. Nel gioco dei fattori, il risultato non cambia. Un’azienda che si trova gravata da un’imposta, recupera la maggiore spesa a cui è sottoposta con l’aumento del costo dei propri prodotti ... e quindi, in tutti i casi, sarà sempre il consumatore ad esserne colpito.

Un approfondimento su quello che sembra un’insaziabilità tutta italiana la possiamo trovare in http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/07/05/copia-privata-ecco-le-nuove-tasse-su-pc-e-smartphone-fino-a-20-euro-per-un-hard-disk/1050722/

 


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