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Se uno ha la patente … allora possiede un’auto

Questo genere di contraddizioni non è nuovo nella normativa italiana.

Già l’informatica ne è vittima con la tassazione sui dispositivi di memorizzazione come CD e DVD vergini da alcuni anni e ormai quasi da un anno anche pen drive ed hard disk (decreto Bondi, vedi http://www.borda.it/promo/100205a.htm). Una tassa basata sulla presunta, e quindi non certa, memorizzazione di file multimediali soggetti a diritto d’autore.

Quanti di noi durante i pasti utilizzano un coltello con lama in metallo? Potenzialmente è un arnese molto pericoloso e al limite, per l'ipotesi su un certo utilizzo, dovremmo accomodarci a tavola con il porto d'armi.

Se gli utenti non stanno all’erta, tasse basate su ipotesi d'uso comunque ne arriveranno, ancora. Questa volta potrà riguardare il Canone RAI, addebitato nella bolletta del fornitura elettrica. Perché? L’ipotesi del ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani è che se uno ha l’elettricità, ha anche un apparecchio TV. Salvo dimostrare il contrario.

E quindi l’onere della prova è a carico dell’accusato. In netta contraddizione, quindi, con quanto sono i principi di diritto civile dove chi intende accusare deve presentare prove di colpevolezza, mentre la situazione che si ingenera (e comunque è già stata introdotta con la tassazione dei supporti di memorizzazione) e che l’utente si trova già in violazione delle normative vigenti salvo farsi carico di dimostrare la sua innocenza.

L’articolo di spunto è stato trovato in NordEstNews (http://www.nordestnews.eu/articolo.cfm?id=35310&canale=2ANL=20103292) e certamente pone le basi per riflettere come viene considerato l’utente.

 


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