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Energia rinnovabile ... per il tuo PC

Il PC e gli altri apparecchi, sia elettrici che elettronici, per funzionare richiedono quasi sempre l’utilizzo dell’energia elettrica. A tal proposito, capita mai di chiederci quale sia la sua origine? Quale sia il procedimento per produrla? Quali siano i costi e gli investimenti precedenti per realizzare gli impianti di produzione? Quali siano i costi successivi per lo smaltimento degli scarti del combustibile utilizzato? E infine, ma non per minore importanza, cosa comporti a livello di "eredità" per le generazioni future?

Una panoramica sui sistemi di produzione dell’elettricità si può facilmente trovare su Wikipedia (http://it.wikipedia.org/wiki/Centrale_elettrica) dove sono riportate alcune interessanti informazioni su quelli maggiormente significativi, oltre ad utili indicazioni sui vantaggi e limiti di ciascun sistema e, per alcuni di essi, anche se la tecnologia attuale sia in grado di garantire sicurezza sul funzionamento e sullo smaltimento degli scarti di produzione.

Come azienda inserita in un contesto dove l’energia elettrica rappresenta un elemento indispensabile, ci siamo posti interrogativi sull’origine della corrente utilizzata e se fosse possibile utilizzare energia da fonti rinnovabili, cioè fonti che si rigenerano da sé o non esauribili nella scala dei tempi umani (definizione in http://it.wikipedia.org/wiki/Energie_rinnovabili).

A seguito di un’attenta ricerca sulle possibili soluzioni, abbiamo deciso di installare un piccolo impianto fotovoltaico sul tetto del laboratorio. Per chi, come noi oltre ad informare e sensibilizzare sulle problematiche ambientali, cerca nel proprio quotidiano di agire coerentemente applicando le informazioni acquisite, riteniamo sia un valore aggiunto il sapere che, portando da noi il proprio PC, per qualsiasi tipo di assistenza viene utilizzata energia rinnovabile, tutelando il desiderio di non inquinare l’ambiente con energia ad effetto CO2 o a scarto radioattivo, pesanti eredità per le generazioni future. Questa può essere definita la virtuosa “sinergia della catena” ove ogni singolo componente è stimolato a fare la propria parte al fine di rispettare e ottimizzare le scelte degli altri componenti.

Un piccolo impianto se paragonato alla barriera fotovoltaica sull'Autostrada A22 lunga un chilometro (vedi http://www.barrierafotovoltaica.it/index.php/it/barriera-a22) o all'impainto fotovoltaico su tetto più grande al mondo nell'interporto di Padova (http://www.ansa.it/web/notizie/canali/energiaeambiente/rinnovabili/2010/10/08/visualizza_new.html_1754671339.html e http://www.greenbiz.it/logistica/merci/871-fotovoltaico-allacciati-i-primi-3-mwp-dellinterporto-di-padova-), ma frutto ma frutto di un’esemplare decisione derivata dalla consapevolezza che ogni scelta può fare una grande differenza, nel piccolo, come nel grande. Non a caso non ci stancheremo mai di rammentare che il mare è fatto di gocce, più o meno grosse, ma tutte ugualmente indispensabili per il risultato finale.

 


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